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Conoscere se stessi per concretizzare i sogni. Il blog compie tre mesi

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Oggi 10 ottobre sono tre mesi che è nato il mio blog. Mi sento come di aver dato alla luce una nuova creatura. Sento questo blog quasi quasi come un bebè che va nutrito, accudito, seguito, soprattutto ora che è appena nato. Ne sono molto contenta ed entusiasta. Certo è un impegno in più che mi sono messa sulle spalle, dopo i figli, il marito, la casa, lo studio del catalano, ci mancava solo il blog! Come genitori all’estero poi penso che rimandiamo con più facilità quelle che sono le nostre passioni. Non ho tempo, ci sono delle priorità, come mi organizzzo? Queste sono domande lecite, ma legito è anche perseguire le proprie passioni. A tal proposito penso che l’aforisma per eccellenza che riflette meglio un sentire comune, che poi ci aiuta anche a crescere sani di mente, è quello che secoli fa affermava il filosofo Socrate del V secolo a.c. in greco antico γνῶθι σαυτόν o meglio conosci te stesso. Ciò implica un ascolto profondo, una voglia di prendere delle decisioni, che a volte sono anche scelte coraggiose. I dubbi e le incertezze fanno parte dell’esistenza umana in quanto tale e qui citiamo Cartesio con il suo cogito ergo sum del XVII secolo. L’educazione offertaci da bambini dovrebbe insegnarci che prima di tutto siamo individui, che devono comportarsi bene in società, accettare le regole, le leggi per essere normo-normali. Quando studiavo sociologia all’università oggi uno su tutti parlava chiaro di norme, cioè Durkheim XX secolo con il suo concetto di “anomia”, che riguarda la rottura degli equilibri della società e lo sconvolgimento dei suoi valori. Le regole sono importanti, descrivono dove ci troviamo e penso che sia altrettanto importante educare i nostri figli nel rispetto di queste. Poi crescendo, una volta diventati degli adulti ben educati, saremo liberi di acquisire alctri comportamenti, o meglio potremo confrontarci con le nostre esigenze personali, con i nostri sogni, realizzare meglio ciò che siamo. In sociologia si descrive semplificando “l’oggettivizzazione” come il processo di interiorizzazione delle norme sociali, delle “regole del gioco”, mentre “soggettivizzazione” sarà tutto ciò che è uno slancio individuale. Molto spesso le due parti entrano in conflitto. Che faccio oggi, che farà domani, quello che la società vuole che io faccia o quello che mi interessa di più? Va bene, siamo tutti consapevoli che una volta almeno nella vita ci siamo trovati di fronte a questi quesiti. Ci ho tenuto a elencarvi questi autori a me cari, perché il loro studio mi ha fatto diventare in parte la persona che sono. Penso che apportare dosi di equilibrio tra le parti ci porti a vivere di meno le crisi esistenziali. In greco antico “crisis” vuol dire appunto “scelta”, che casualità! Queste fanno parte della crescita. Alzi la mano chi non me ha mai avute durante il suo percorso di crescita. Se siamo stati abituati durante la adolescenza e poi durante la giovinezza ad ascolate noi stessi, probabilmente sarà più facile riscoprirci come le somme di doveri, di diritti e di piaceri. Un progetto, che sia prima di tutto un sogno è un rischio. Come andrà? Sarò all’altezza? Lo farò bene? Ecco, tutte domande lecite, alle quali nessuno potrà rispondere. Solo il tempo e lo sviluppo dei fatti saranno i testimoni eloquenti con noi di ciò che abbiamo creato. Per tanto penso che se una voce interiore, come nel mio caso con il blog, ci dive fallo, agisci, dài, provaci, ecco quello penso sia il segnale per agire. Da sogno a progetto. Sarà dura all’inizio, sarà difficile, ci saranno dubbi, ma provare è importante. Meglio averci provato che no. La vita è troppo breve per rimandare. Rimandare a quando poi? Lo faccio qui e ora. Considerato che stiamo in continuo cambiamento e che nulla è fisso, meglio agire e costruire qualcosa da lsciare ai posteri. Il coraggio lo mettiamo in tante piccole cose anche nella vita quotidiana, perché non abbondare con una dose massiccia per realizzare un sogno? Che ne pensate voi che leggete ora? Avete desideri che vi tormentano, che vorreste realizzare? Avete dubbi se buttarsi o no? Raccontatemi la vostra esperienza.

Tornando al terzo mesiversario del mio blog aperto il 10 luglio, i numeri dicono che sono ad oggi 1200 visitatori, 35 articoli, 4 locandine sparse per Barcellona in 4 locali italiani e tanta passione per continuare. Mi piacerebbe che ciò diventasse il mio lavoro, come già vi ho scritto sulla pagina “Consigli per gli acquisti”. Mi piace scrivere, lo faccio da quando ero bambina. Nel corso degli anni ho pubblicato tre libri di poesia, due di favole, un romanzo, insomma, da grande confermo che vorrei proprio fare le scrittrice. Questo blog mi aiuta a realizzare me stessa ed è questo soprattutto ciò che conta in un individuo. Conosci te stesso, ascoltati, diventa ciò che sei. Se non ci ascoltiamo, oltre a pentircene negli anni avvenire, sarà anche un peccato per la società. Mi spiego meglio. Un individuo realizzato, perché segue le sue passioni e realizza i suoi sogni sarà anche una persona che diffonderà serenità in famiglia e in società. Malattie mentali vuol dire tante cose, ma anche frustrazione, che si riversa poi sui figli, sui legami familiari, sulla nostra persona in modo negativo. Non serve a nulla, se non a un’autodistruzione. Credere in se stessi è uno dei valori che vorrei insegnare ai miei figli. Piano piano anche a fregarsene, come si dice a Roma, di quello che penseranno gli altri. Ovvio che non si può piacere a tutti, che se una persona si espone al pubblico, come nel mio caso con il blog, incontrerà nel suo cammino di tutto, persone che la omaggeranno, persone che la criticheranno, persone interessate, persone invidiose, etc etc… Il mondo è vario e ciò va accettato. Certo nei limiti. Chiaro però è che bisogna andare avanti e perseguire il proprio sogno con determinazione, facendolo diventare reale. Quando un pensiero si concretizza comincia a vivere e esistere. Questo blog vive da tre mesi, mi auguro che come un figlio segua a crescere bene. Un grazie va anche a voi che mi leggete da tre mesi. Abbiate a cuore di sapere che la mia intenzione è quella di scrivere, di comunicare, di far riflettere per creare delle migliorie, che possano in un certo modo aiutare a migliorarsi.

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Chiara Elia

Nasco a Roma il 18 gennaio 1980. Ho due bambini piccoli, una femmina e un maschio. Sono laureata in Sociologia indirizzo di Comunicazione e Mass Media (tesi di laurea in Sociologia della Famiglia). Ho pubblicato tre libri di poesie, due di favole e un romanzo. Vivo a Barcellona dal 2013. Parlo italiano, inglese, spagnolo e catalano. Ho studiato danza flamenca per più di dieci anni.

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