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Breve presentazione di Barcellona

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Essendo nata e cresciuta a Roma, dove i parchi sono vere e proprie ville con campi di prato enormi, ho voluto subito conoscere il panorama verde della mia nuova città di residenza, Barcellona. Per iniziare c’è da dire che questa città si trova stretta su quattro fronti: davanti ha il mare, di dietro la montagna con i boschi, e ai lati ha i due fiumi, lo Lobregat e il Besòs. La città ha una densità abitativa parecchio alta. Una volta ho fatto una ricerca e ho constatato che Roma è una città con 2 849 032 abitanti, con una densità di 2 213,08 ab/kmq su una superficie di 1 287,36 kmq. Barcellona invece ha 1 620 343 abitanti, ma con una densità, tenetevi forte, di 15 995,49 ab./ kmq su una superficie di soli 101,3 kmq! In poche parole i numeri dicono che Barcellona è dodici volte più piccola di Roma con un densità abitativa sette volte più alta rispetto a Roma. Insomma immaginate di stare in una città, dove camminando per strada in determinati quartieri sembra ci siano continue file per entrare a concerti di musicisti super famosi. È una metafora per dire che è quasi sempre affollata, con gli autobus pieni di persone, dove è necessario fare la fila ovunque. Che dire, una città che al giorno d’oggi offre tanto, per questo molto richiesta, ma che putroppo rende il turismo un problema cittadino. Credo che il fatto che ci sia il mare e che il clima sia mite, per lo più assolato, faccia sì che la comunità italiana sia una delle più numerose in città. I nostri connazionali registrati nel 2006 a Barcellona erano 26.676, rendendoci i primi in classifica. La seconda comunità più grande è la pakistana con 19.160 abitanti e la terza è la cilena con 18.434. Seguono poi le comunità di Francia, Marocco, Bolivia, Filippine, Ecuador, Peru, Colombia etc etc… Ciò rende Barcellona un centro di diffusione culturale e di accoglienza multietnica, e questo è ciò che più mi affascina di questa città europea.

Palazzi di Barcellona

Inoltre aggiungo gli aspetti pratici che me l’hanno fatta scegliere: l’efficiente sistema di trasporto pubblico tra piste ciclabili, autobus e metropolitana. Quest’ultima presenta dodici linee, alle quali si aggiungono due reti di trasporto ferroviario suburbano per muoversi nell’area metropolitana di Barcellona: Rodalies de Catalunya della Renfe e Ferrocarrils de la Generalitat de Catalunya. Durante i primi tempi del mio trasferimento mi meravigliavo per quanto fosse pratico girare per la città a piedi, e finalmente, lo dico da romana che passava in auto almeno due ore al giorno, potevo svolgere molti più servizi durante il giorno, muovendomi con più facilità. Di sicuro ci ho guadagnato in salute e nella riduzione dello stress!

Le biciclette del servizio cittadino “Bicing” di Barcellona

Un altro aspetto pratico che apprezzo è la concezione con cui sono organizzati i quartieri di Barcellona. Sono quasi tutti “quadrati” sia per la forma, sia per il fine pratico. Ognuno presenta un mercato, lo studio medico, una scuola, una zona verde per i cani, per i bambini, per i ragazzi, un centro anziani, una biblioteca, un centro sportivo e una circoscrizione, dove svolgere le pratiche burocratiche. Questo è stato senza dubbio un altro punto a favore, grazie al quale ho capito che avrei amato questa città, che ci avrei vissuto in maniera più semplice rispetto alla mia città natale, aimè.

Scorcio sulla Sagrada Família

Anche il patrimonio artistico di Barcellona è notevole. Certo, io vengo da Roma Caput Mundi, dove l’arte e la storia non ha eguali, ma anche Barcellona ha da raccontare. Per esempio l’arte modernista la rende interessante dal punto di vista architettonico. Il “modernismo catalano” è uno stile artistico sviluppatosi tra la fine del XIX e il XX secolo. Tra gli esponenti di spicco ricordiamo Lluís Domènech i Montaner con il Palazzo della Musica Catalana e L’Ospedale San Paolo e Antonio Gaudí con il Parco Güell, Palazzo Güell, la Sagrada Família, la Casa Battló, la Casa Mila e Casa Vicens.

Dal tetto della Casa Battló

Oggi mi sono soffermata sugli aspetti demografici e pratici, rispetto al perché ho scelto di vivere a Barcellona. Nei prossimi articoli mi piacerebbe parlare di più degli aspetti burocratici, per esempio cos’è il NIE e come si richiede. Seguitemi al blog.

Mi riprometto di svelarvi tanti altri aspetti di questa città catalana cosmopolita, la già Barcino romana fondata dagli antichi di Roma, appunto. La mia intenzione, ritorno a dire, è proprio quella di creare una finestra di confronto tra la cultura italiana, quella mia d’origine romana, e quella catalana, dove ora vivo. Certo, come abbiamo visto all’inizio di questo articolo, i numeri della città di Roma e quelli di Barcellona parlano di due diverse città sotto l’aspetto demografico, ma simili perché entrambe figlie del mare Mediterraneo, e questo si nota e si apprezza, ci si sente a casa, più o meno compresi. A volte, penso, basterebbero poche ma efficaci modifiche per rendere la vita dei cittadini di Roma più comoda e di conseguenza più salutare. Tutto sta nella mentalità, con l’ingrediente segreto: la voglia di migliorare la propria città partendo dal microcosmo, dall’individuo fino ad arrivare al macrocosmo, lo Stato e le istituzioni.

Per oggi con questo è tutto. Se ancora non l’avete fatto venite a conoscere due grandi città che vi incanteranno: Barcellona e Roma.

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Chiara Elia

Nasco a Roma il 18 gennaio 1980. Ho due bambini piccoli, una femmina e un maschio. Sono laureata in Sociologia indirizzo di Comunicazione e Mass Media (tesi di laurea in Sociologia della Famiglia). Ho pubblicato tre libri di poesie, due di favole e un romanzo. Vivo a Barcellona dal 2013. Parlo italiano, inglese, spagnolo e catalano. Ho studiato danza flamenca per più di dieci anni.

Una risposta

  1. Chiara Cacciaglia ha detto:

    Grazie Chiara, molto interessante il tuo articolo! Ho visitato tante volte Barcellona e ogni volta l’ho amata per la sua arte, l’allegria e la festa che si respirano in tutte le stagioni dell’anno. Certamente è diverso viverla ogni giorno, ma da quello che scrivi mi sembra una città organizzata e intelligente. Mi riferisco a ciò che hai osservato dei quartieri e delle vie di comunicazione: incredibile che ogni zona della città abbia gli spazi che servono alle diverse esigenze dei sui abitanti! Mi ha stupito piacevolmente che in ogni quartiere ci sia un’area cani! Grazie per le tue informazioni e per i tuoi spunti di riflessione sempre puntuali e garbati.

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