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La prestigiosa Cavalcata dei Re Magi di Barcellona

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Questo è il mio primo articolo del 2020 e lo scrivo proprio oggi 6 gennaio, ultimo giorno delle Feste. Va bene dopo due settimane di vacanze siamo giunti alla fine. In Italia si dice che “l’epifania tutte le feste porta via”. Che amarezza! Mi ricordo l’angoscia di quando ero bambina, quando arrivava questo ultimo giorno di festa e l’indomani si sarebbe ritornati a scuola, che antipatico far tornare a scuola i bimbi proprio dopo la Befana, non vi pare? In Catalogna, in particolare vi parlo di Barcellona, dove abito da più di sei anni, durante la notte tra il 5 e il 6 gennaio non arriva la Befana, ma giungono i Re Magi. Per fortuna le scuole non riaprono il 7 gennaio, ma l’8 gennaio, che sospiro di sollievo, qualcuno c’ha pensato a quella scomodità! M’ immedesimo nei miei figli e negli altri bimbi che desiderano vivere un giorno in più la magia delle Feste, poi ve lo promettiamo, ritorneremo ai nostri impegni, alla scuola, al lavoro, allo studio del catalano! A casa nostra stamattina sono arrivati i Re Magi e hanno portato la calza con i dolci e un regalo per bimbo. Abbiamo passato le Feste in Italia insieme ai nostri cari, ma abbiamo deciso di tornare il 3 gennaio a casa nostra a Barcellona. Credo che i bimbi abbiano così l’opportunità di assaporare sia le tradizioni italiane che quelle catalane. Sarebbe stato inutile dirgli di vivere la Befana, se poi tornando a scuola le maestre catalane gli avrebbero chiesto:” cosa vi hanno portato i Re Magi?” Un’altra ragione del perché torniamo dall’Italia il 3 gennaio e non il 7 gennaio è che il 5 gennaio a Barcellona c’è la “Cavalcada de Reis“. In Spagna e in Catalogna i Re Magi sono sentiti molto di più che Babbo Natale. In realtà è proprio il giorno in cui i bimbi ricevono i regali a scapito del 24 dicembre. Questa Cavalcada è una spettacolare sfilata di carri a tema natalizio, o meglio a tema dei Re Magi, che sfila per la città di Barcellona.

La stella cometa e le ballerine della Cavalcada de Reis

All’inizio i tre Re arrivano dal mare, a bordo della Santa Eulalia, un vascello molto elegante al Moll de la Fusta. La sindaco di Barcellona è lì ad aspettarli, dopodichè salgono a bordo di una macchina d’epoca e si avvicinavo al luogo, dove inizierà il grande corteo. Saliranno su carri enormi, salutando grandi e piccini, che nel frattempo si saranno disposti numerosi ai bordi delle strade del centro, per godersi lo spettacolo della sfilata. È tutto molto suggestivo. Ogni anno ci posizioniamo in un punto diverso della città. Ieri ci siamo messi all’inizio di via Laietana, proprio davanti al mare. Siamo arrivati un’ora e mezza prima che iniziasse la Cavalcada e già era pieno di persone. Mia figlia di cinque anni ha trovato un posto a sedere per terra insieme ad altri bambini, mentre il più piccolo di quasi tre anni è voluto rimanere con noi. Siamo stati in piedi un’ora e mezza prima dell’inizio e poi i quarantacinque minuti della sfilata, bellissima. Per primi sfilano la polizia e la nettezza urbana. Tra i vari carri quelli che raccolgono le letterine per i Re Magi, quelli che invece prendono dai bimbi coraggiosi i ciucci che decidono di non volere più, poi i Re Magi li regaleranno ad altri bambini più piccoli. A seguire i tre grandi carri di Melchiorre, Baldassarre e Gaspare. Ognuno aveva una decorazione a tema, Melchiorre che richiamava il Medio Oriente, con ballerine dorate, che ricordavano i Sufi. Per Baldassarre tema ecoreografie più spaziali, con personaggi fluorescenti e stellari. Infine Gaspare circondato da decorazioni e ballerine africani, tutto molto colorato e pieno di ritmi tribali, con tanto di zebre al seguito.

Il carro di Melchiorre
Il carro di Baldassarre
Il carro di Gaspare

Il tutto coronato da ballerini, percussionisti, attori di teatro, luci, costumi fantasiosi, che mischiavano un gusto anni ’80, di fantascienza, tradizionale, tribale, un mix di influenze senza dubbio interessante, che rispecchia il mood interculturale che si respira a Barcellona, città cosmopolita e integratrice di culture diverse. All’inizio della sfilata alcuni volontari, vestiti da foletti, hanno regalato a noi del pubblico delle corone da indossare per quando sarebbe passato un maxischermo della televisione catalana Beteve, sul quale saremmo tutti stati ripresi a turno sorridenti. La Cavalcata si è conclusa con il lancio delle caramelle, sparate dai camion turistici a suon di musica, divertente! Ne abbiamo raccolte varie. Insomma uno spettacolo per bambini e per gli adulti, per i residenti e per i turisti. Venite a vedere la Cavalcata dei Re Magi, se ancora non l’avete vista. Tra l’altro questa che vi ho descritto è quella relativa alla città di Barcellona, poi ci sono altre Cavalcate organizzate dai quartieri e altre di altre città.

Il raccogli ciucci
Uno dei carri “stellari”

El Tortell de Reis

Cosa è il Tortell De Reis? Ve l’ho scritto in catalano, vuol dire “torta dei Re Magi”. La tradizione catalana vuole che il 6 gennaio si mangi questo dolce dalla forma rotonda. Sembra una grande ciambella, infatti ha un buco al centro. Il sapore ricorda quello delle nostre brioche, ma ha del marzapane all’interno e sopra dei grandi canditi rossi e verdi. Questa peculiare torta dei Re Magi ha altre caratteristiche. Al suo interno a sopresa si troveranno delle figure di plastica. Attenzione nel mangiarla! Chi troverà il Re avrà vinto l’apposita corona riposta nella confezione, ma chi troverà la fava, aimè, dovrà pagare il dolce intero, che tra l’altro è pure abbastanza caro!

El Tortell De Reis
La fava, il re e la corona

Insomma tradizioni nuove, altre che si intrecciano tra la terra nativa e quella di residenza. Nel prossimo articolo vorrei proprio parlarvi di questo, “interculturalità festiva e spostamenti vari”.

Il carro che raccoglie le letterine per i Re Magi

Per ora vi auguro un buon 6 gennaio, che sia di Befana o dei Re Magi da passare in famiglia, in compagnia dei vostri figli, fantastici e fanstasiosi!

Angioletti fluorescenti alla Cavalcada de Reis
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Chiara Elia

Nasco a Roma il 18 gennaio 1980. Ho due bambini piccoli, una femmina e un maschio. Sono laureata in Sociologia indirizzo di Comunicazione e Mass Media (tesi di laurea in Sociologia della Famiglia). Ho pubblicato tre libri di poesie, due di favole e un romanzo. Vivo a Barcellona dal 2013. Parlo italiano, inglese, spagnolo e catalano. Ho studiato danza flamenca per più di dieci anni.

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