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Notte di Sant Joan e solstizio d’estate a Barcellona

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Sta per arrivare la Festa di Sant Joan, il 23 giugno, una delle feste catalane più illuminate dell’anno. I catalani la chiamano “revettla”, vigilia, perché è la notte prima della festa di San Giovanni, il 24 giugno, che si celebra invece in tutta la Spagna. Visto che abito a Barcellona da quasi sette anni vi racconterò della “notte di Sant Joan”. Ciò che la rende caratteristica sono i fuochi d’artificio e i petardi che risuonano tutta la notte, fino all’alba. All’inizio, quando vivevo questa festa per la prima volta, mi sembrava un vero e proprio Capodanno. E il paradosso è che a Barcellona, quando è veramente Capodanno non si sentono mica tutti questi fuochi d’artificio! Molte persone italiane che conosco a Barcellona scelgono di passare la notte fuori città, per non sentire il rumore dei botti tutta la notte; invece, per quanto mi riguarda, mi piace la Notte di Sant Joan, c’è una grande aria di festa, se potessi la vivrei di più. Per esempio, una cosa che ancora non ho fatto, avendo i bambini piccoli, è andare in spiaggia con il picnic e il Cava (tipo il nostro spumante, ma catalano) e godermi i fuochi d’artificio, guardando il mare e il cielo, insieme ad altre persone, ascoltando i percussionisti sulla spiaggia e respirando l’aria di festa. Prima o poi lo farò, e vorrò portarci anche i miei figli.

Ovvio che quest’anno ci saranno nuove misure di sicurezza, che faranno di questa festa notturna una celebrazione diversa, seppur bella, mi auguro. Per esempio, ho letto sul sito dell’Ajuntament, del comune di Barcellona, che le spiagge saranno chiuse dalle ore 20 del 23 giugno fino al giorno dopo. Ecco il link, se vi interessa consultarlo

https://www.barcelona.cat/culturapopular/ca/festes-i-tradicions/nit-de-sant-joan

Insomma, quest’anno non si potrà certo vivere la veritiera Festa di Sant Joan, ma cercherò comunque di illustrarvela. Un altro componente caratteristico di questa nottata catalana è il fuoco. Di solito, quando il Covid non ci obbliga a cambiare all’impossivo le nostre abitudini, si accendono fuochi controllati in alcune zone della città, per bruciarci le cose vecchie dell’anno, e sottolineare così il senso di rinascita. Da qui un significato molto simile al nostro Capodanno. Dopo tutto questa festa si celebra durante il solstizio d’estate.

Tutto il “vecchio” è prondo per ardere (foto 2019)

Durante questa magica notte ai catalani piace cenare fuori, insieme agli amici, per bere e ballare tutta la notte. La tradizione dice che bisognerebbe stare all’aria aperta, con il cielo strellato sopra di noi, si dice sia di buon augurio! Infatti i catalani si organizzano per farlo bene, chi ha terrazze o pati invita gli amici o i parenti a passare la notte insieme, bevendo il Cava, mangiando la Coca e ballando tutti insieme. Ora non voglio sentire battute inadeguate, no, non quella coca, ma è un dolce tipico catalano di pasta di brioche, basso e lungo, farcito di crema, pinoli, canditi, devo dire molto buona, sapore tipico di questa festa.

La Coca di Sant Joan , dolce tipico catalano

I petardi si acquistano in appositi punti vendita montati sul momento per strada, dove bisogna rispettare file lunghe di famiglie che comprano i botti per i figli. Tutto organizzato e controllato. Certo, quest’anno sarà un po’ diverso, bisognerà rispettare le norme di sicurezza e le distanze, ma penso che la magia dell’inizio dell’estate ci contagerà comunque. La vita continua e sa di gelati, di mare e di vacanze, di stare insieme.

Brindisi di Sant Joan a cielo aperto, come vuole la tradizione
(foto preCovid)
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Chiara Elia

Nasco a Roma il 18 gennaio 1980. Ho due bambini piccoli, una femmina e un maschio. Sono laureata in Sociologia indirizzo di Comunicazione e Mass Media (tesi di laurea in Sociologia della Famiglia). Ho pubblicato tre libri di poesie, due di favole e un romanzo. Vivo a Barcellona dal 2013. Parlo italiano, inglese, spagnolo e catalano. Ho studiato danza flamenca per più di dieci anni.

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